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palazzo gavazzi

Esempio di architettura civile neoclassica del periodo della Restaurazione, il Palazzo fu costruito nel 1938 dall’architetto Luigi Chierichetti. La facciata ha tre piani di diverso ordine: dorico il piano terreno a semicolonne, corinzio il piano nobile a paraste scanalate, di erme a busto femminile su guaina scanalata al secondo piano. L’interno, al piano nobile, conserva sale con decorazioni pittoriche e stucchi coevi alla costruzione del palazzo.

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INTERVENTO DI RECUPERO

Le sale, in discreto stato di conservazione, presen- tano un comune degrado superficiale dovuto a de- posito di particellato atmo- sferico che ne altera i toni pittorici falsando la valen- za della cromia originale.

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Aree localizzate e circo- scritte dei soffitti sono state interessate da infiltrazioni d’acqua dall’alto che hanno prodotto percolazioni lungo le pareti con perdita di materiale pittorico, formazione di sali ed esfoliazione della pellicola stessa. Sono inoltre presenti fessurazioni diffuse.

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FASI D' INTERVENTO

Pulitura superficiale per procedere all’asportazione dello sporco superficiale a secco con l’utilizzo di pennellesse morbide e, dove consentito, spugne wishab; operazione verificata preventivamente con tasselli e campionature in relazione alla tenuta della stesura pittorica.

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Dettaglio di microstuccature

Si è intervenuti poi con impacchi di pulitura ad umido con acqua demineralizzata per un’asportazione uniforme del deposito concrezionato.

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La fase successiva ha previsto il conso- lidamento superficiale della pellicola pittorica a resina in base acquosa o a silicato di etile ed il consolidamento strutturale in prossimità delle fessure e delle zone di distacco, mediante iniezio- ni di malte premiscelate e alleggerite.

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La fase di consolidamento è terminata con sigillature e microstuccature, dove necessario, con materiale idoneo e compatibile con il supporto in modo da garantirne la durata nel tempo. Si è concluso
l’ intervento con un ritocco pittorico a velatura per ridare leggibilità all’apparato decorativo.

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